Il Neuropsicomotricista

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva ( TNPEE, Neuropsicomotricista, Neurodevelopmental Disorders Therapist) è una figura professionale[1], che appartiene al novero delle professioni sanitarie. Svolge attività di abilitazione, di riabilitazione e di prevenzione nei confronti delle disabilità dell'età evolutiva (fascia di età 0 - 18 anni).

La cornice teorica all'interno della quale opera è rappresentata dal modello bio-psico-sociale della disabilità suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. I riferimenti operativi per l'individuazione degli obiettivi dell'intervento sono forniti dalla International Classification of Functioning, Disability and Health (Classificazione Internazionale del Funzionamento, delle Disabilità e della Salute).

La professione del terapista dell'età evolutiva, unica tra le professioni sanitarie riabilitative, si caratterizza, da un lato, per la sua vocazione infantile, ossia per la sua competenza specifica sui bambini dalla nascita fino ai 18 anni di età, cui esclusivamente rivolge il suo intervento[10] e, dall'altro, per un intervento di tipo globale, attento a considerare, per ogni fascia d'età, l'equilibrio complessivo e l'integrazione di tutte le funzioni e le competenze nonché l'interazione tra evoluzione della patologia e stadio di sviluppo.

Il Neuropsicomotricista collabora nell'equipe multi-professionale alla valutazione e alla elaborazione del progetto riabilitativo, curando l'attuazione di un preciso programma di intervento; adotta strategie e tecniche necessarie a raggiungere quelle condizioni in cui funzioni e abilità cognitive e motorie possano comparire ed evolvere malgrado le difficoltà di base.

Le competenze del TNPEE sono molteplici ed ancora una volta interagenti in maniera complessa: • la presa di coscienza di sé; • la presa di coscienza dell'altro; • la presa di coscienza delle regole che definiscono i rapporti interpersonali e, più in generale, del gruppo sociale; • il padroneggiamento delle strategie di fronteggiamento delle novità e delle difficoltà; • la pianificazione dei propri comportamenti in una prospettiva a breve, medio e lungo termine.

Si tratta di un percorso di crescita complesso e articolato reso possibile, da un lato, dalla progressiva maturazione di strutture neurobiologiche che riescono ad organizzare le esperienze in sistemi di complessità crescente e, dall'altro, dalla progressiva acquisizione delle abilità emergenti dianzi descritte (motorie, prassiche, linguistiche e sociali).

Tali abilità rendendo possibile l'agire e l'interagire con e sull'ambiente, permettono al bambino di effettuare quelle esperienze critiche per la realizzazione del suo percorso di crescita.

Pertanto, nelle situazioni in cui si verifica la mancata emergenza di un'abilità, il bambino viene a perdere uno strumento necessario per la sua crescita psicologica.

Ne deriva che il lavoro riabilitativo rivolto alla facilitazione dell'abilità non deve mai perdere di vista la valenza strumentale di tale abilità alla realizzazione di un progetto di sviluppo molto più generale: in definitiva, in riabilitazione dell'età evolutiva si lavora per favorire la crescita della persona

Le considerazioni appena esposte hanno rilevanti ricadute sul piano pratico-abilitativo e contribuiscono a fornire connotazioni di originalità e specificità alla riabilitazione dell'età evolutiva.

Le prestazioni erogate

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Notizie dal CTR

Modalità dei trattamenti

È svolto presso il Centro in fasce orarie prestabilite e concordate preventivamente con la Persona assistita ed i suoi familiari.
È svolto presso il domicilio della Persona assistita, in fasce orarie preventivamente concordate e possibilmente non discordanti con l’organizzazione della giornata della Persona assistita e con i suoi ritmi biologici.Tale forma d’intervento ha il vantaggio di seguire la Persona malata nel suo ambiente domestico ed aiutarlo nel recupero delle autonomie della vita quotidiana, non trascurando la tipologia strutturale dell’ambiente in cui vive.
Al fine di ridurre l’impatto con le attività di vita quotidiana dell’individuo, se motivatamente prescritto nel progetto riabilitativo individuale, il trattamento riabilitativo ambulatoriale potrà essere erogato in domiciliare negli ambienti di vita dell’utente, quali ad esempio, la scuola, i luoghi di lavoro, ecc., da considerarsi domicili provvisori.” È rivolto in prevalenza a soggetti scolarizzati ed è svolto all’interno della struttura scolastica dopo aver concordato, con gli Insegnanti e le Autorità didattiche, le fasce orarie più opportune.
Trattamento Riabilitativo da Remoto nel contesto della condizione pandemica da SARS-CoV 2 come da direttive regionali per contenimento del rischio epidemiologico.